" È passato un anno ma la ferita al collegio gesuita di Berlino, il Canisius - Kolleg, è ancora dolorosamente aperta. I giornali della capitale continuano a raccogliere voci, fatti, storie. Qui e in altri quattro prestigiosi istituti dell’ordine, fra gli anni Settanta e Ottanta, sono stati commessi abusi sessuali gravissimi da parte di insegnanti laici ed educatori dell’ordine (v. Adista nn. 19 e 48/10) . L’indagine condotta dall’avvocato Ursula Raue è drammatica: 205 casi di abusi commessi da 46 persone. Le storie si ripetono, raccontano di pressioni per sedute di masturbazione, stupri segreti nei sotterranei degli istituti, casi di sadismo e di violenza di gruppo, giochi erotici durante lezioni private imposti non solo da parte di semplici insegnanti, ma anche di personale dirigente nei costosi settori formativi. Uno scandalo che ha travolto la Chiesa tedesca come uno tsunami, sgretolando il muro di paura, di rassegnazione, di omertà dietro cui si era chiusa la rabbia delle vittime, pigiate nel dolore, nella vergogna e costrette in molti casi a tacere. Il Canisius - Kolleg è stato il primo a diffondere la notizia delle violazioni. Il ginnasio, eretto nel 1936 per volontà della nota azienda tedesca Krupp, ha formato generazioni di ragazzi berlinesi, figli di facoltose famiglie borghesi. Oggi il collegio ha l’aria dimessa, come se lo scandalo fosse penetrato perfino nella sua pianta architettonica. Grigio, freddo, buio. Sembra un’ombra fra le luci dei palazzi sontuosi che accendono la Tiergartenstrasse, la strada berlinese delle ambasciate. Il Canisius si trova proprio in mezzo, fra quella italiana e quella degli emirati arabi. Di fronte si estende uno dei parchi più grandi e belli di Berlino, il Tiergarten. Il rettore del collegio, p. Peter Klaus Mertes, nei giorni scorsi ha scritto una lettera in cui ha parlato di «violazioni sistematiche e continuative» e il Berliner Tageszeitung rivela che il collegio è pronto a stanziare una somma pari ad un milione di euro per risarcire le 205 vittime di abusi sessuali. In autunno il provinciale dei gesuiti di Berlino, Stefan Kiechle, aveva parlato di una somma che varia dai 2mila ai 5mila euro per ogni singola vittima degli abusi: «Sentiamo – ha detto Kiechle in una intervista al Suddeutsche Zeitung – che è venuto il momento per noi Gesuiti di dare un segnale in direzione delle vittime. "
martedì 10 gennaio 2012
I gesuiti tedeschi promettono indennizzi. Insoddisfatte le vittime
Pedofilia. I gesuiti tedeschi promettono indennizzi. Insoddisfatte le vittime
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