lunedì 9 gennaio 2012

In Belgio una coppia su cinque si sposa ancora in chiesa.

In Belgio una coppia su cinque si sposa ancora in chiesa.
In Belgio una coppia su cinque si sposa ancora in chiesa. Ma i preti si fanno sempre più rari. La Corte dei conti prende atto dell’erosione, che non è affatto compensata da nuove vocazioni: nella Regione Vallone e a Bruxelles le consacrazioni si contano sulla punta delle dita.

In dieci anni la Chiesa cattolica del Belgio ha perso quasi un prete attivo su quattro. Erano ancora 3562 nel 2000; non sono più che 2709, secondo la Corte dei conti. I preti effettivamente in funzione fanno fatica a colmare i 6938 posti effettivamente ascritti all’ambiente cattolico. L’effettivo globale dei ministri di culto e dei delegati laici è passato da 3306 persone a 3241 tra il 2009 e il 2010. Vale a dire un regresso del 2%. Ma con qualche sfumatura: sull’insieme dei sette credo riconosciuti, è il culto protestante che registra il più forte calo annuale (–4,9%) davanti al cattolicesimo (–3,3%) e all’ebraismo (–2,9%).

In cifre assolute, i preti restano più numerosi (2709) davanti ai delegati laici (300), i pastori protestanti (117), i preti ortodossi (49), i rabbini (34), gli Imam (19), ed i preti anglicani (13). La Corte dei conti rileva che i 2709 ministri del culto cattolico percepiscono una remunerazione equivalente a quella di 3272 a tempo pieno, in seguito ad un “accordo informale concluso tra l’amministrazione dei culti e le autorità ecclesiastiche”. Accordo che autorizza tali ministri ad assumere diverse cariche, con remunerazione cumulata limitata a 150%. Il vantaggio non ha manifestamente effetto sulla crisi delle vocazioni. Nel 2011, sono stati ordinati preti appena 3 preti francofoni: uno a Bruxelles, uno a Namur ed uno a Tournai.

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