" Grazie a documenti da poco consultabili presso l’Archivio Centrale dello Stato di Roma è possibile ridefinire i rapporti tra Democrazia Cristiana e Vaticano, in modo da rimettere in discussione “luoghi comuni quasi assurti a certezze”, come l’assunto che la Dc fosse sostanzialmente autonoma rispetto al Vaticano. Le pressioni del Vaticano sul partito cattolico erano infatti costanti e riguardavano le più svariate questioni (urbanistica, finanziamento alla cinematografia), non solo quelle scottanti dal punto di vista etico (come il divorzio). In particolare, esponenti cattolici come Moro si trovavano in una posizione imbarazzante, cercando di barcamenarsi tra le rassicurazioni al Vaticano e le richieste che venivano da altri partiti e dalla società civile. Ad esempio nel 1967, il presidente Saragat si arrivò quasi allo strappo diplomatico con papa Paolo VI, che aveva criticato aspramente i politici che “sostengono non essere contraria alla Costituzione una proposta di legge per l’introduzione del divorzio nella legge italiana”. Saragat si era quindi rivolto a Moro, affinché intervenisse, in quanto le tesi del papa “riferendosi a atti del Parlamento nazionale, rappresentano una non consentita ingerenza nella vita dello Stato”. "
Notizie correlate
giovedì 16 febbraio 2012
Come il Vaticano faceva pressing sulla DC
Come il Vaticano faceva pressing sulla DC
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento