Il divieto di obiezione di coscienza sui metodi anti concezionali scatena la Chiesa cattolica contro il presidentehttp://www.giornalettismo.com/archives/196804/i-vescovi-dichiarano-guerra-ad-obama/
La decisione dell’Amministrazione Obama di obbligare i datori di lavoro a coprire le spese sanitarie in tema di anticoncezionali e prevenzione della gravidanza ha provocato una fortissima reazione da parte delle istituzioni religiose, in primis quelle cattoliche. Secondo le nuove disposizioni i dipendenti che lavorano per un’istituzione semi religiosa hanno diritto a vedersi risarcite le spese in tema di prevenzione della gravidanza dall’assicurazione fornita dal datore di lavoro. Solo gli enti religiosi in senso stretto hanno diritto all’obiezione di coscienza,ma i vescovi trovano questa normativa inaccettabile, uno scontro che sembra aggravarsi di ora in ora.
LA CHIESA CONTRO OBAMA - Il divieto di obiezione di coscienza fa parte delle nuove regole introdotte con l’Obamacare. La normativa, diventata legge ormai due anni fa, è molto complessa, e le regolamentazioni dei suoi punti più controversi sono arrivate piuttosto lentamente.
Lo scorso 20 gennaio il ministro (Secretary) della Salute (Health and Human Services, Hhs), Kathleen Sebelius, ha pubblicato l’ultimo regolamento attuativo della legge Affordable Care Act firmata da Obama a marzo del 2010. Il provvedimento rende obbligatoria per tutte gli istituti sanitari – compresi, dunque, gli ospedali cattolici – una copertura sanitaria che comprende i servizi di contraccezione, aborto e sterilizzazione. Gli istituti hanno tredici mesi di tempo per adeguarsi. L’intenzione della Casa bianca è quella di ridurre aborti e connessi costi sanitari. Molti esponenti cattolici hanno criticato la misura come una violazione della libertà di coscienza e un attentato alla «libertà religiosa» – un caposaldo della Costituzione degli Stati Uniti che secondo i vescovi Usa è talmente a rischio, nell’era Obama, che la Conferenza episcopale ha recentemente creato un comitato per la sua difesa. Hanno criticato aspramente l’atteggiamento dell’amministrazione Obama vescovi di peso, a partire dal presidente della Conferenza episcopale Usa, mons. Timothy Dolan, arcivescovo di New York. «Mai prima di oggi il Governo federale ha obbligato le persone e le organizzazioni a comprare sul mercato un prodotto che viola la loro coscienza. Ciò non dovrebbe accadere in un paese nel quale il libero esercizio di religione è tra i primi diritti sanciti dal Bill of rights (i primi dieci emendamenti della Costituzione, ndr.)», ha detto Dolan, cardinale ‘in pectore’, in un video pubblicato sul sito dell’episcopato.
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sabato 4 febbraio 2012
I vescovi dichiarano guerra ad Obama
I vescovi dichiarano guerra ad Obama - giornalettismo
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