Vaticano esortato a pagare le tasse mentre l'Italia affronta la crisi
Vaticano esortato a pagare le tasse mentre l'Italia affronta la crisi - italiadallestero.info
Dopo anni e anni di scandali in cui la Chiesa Cattolica ha affrontato
accuse di irregolarità finanziarie, preti pedofili e voci di complotti
per uccidere il Papa, il Vaticano è ora di fronte ad una nuova tassa da
600 milioni di euro l’anno, mentre Roma cerca di evitare le sanzioni da
parte della Commissione Europea sulla controversa sospensione della
tassa ICI di cui ha goduto finora la Chiesa.
Mentre la Commissione Europea è sempre più vicina a condannare
ufficialmente le agevolazioni fiscali di cui gode la Chiesa Cattolica,
introdotte dall’amministrazione Berlusconi, il primo ministro Mario
Monti ha comunicato al Commissario Europeo per la Concorrenza, Joaquín
Almunia, che il Vaticano ripristinerà i pagamenti della tassa sugli
immobili, o ICI.
Almunia aveva dichiarato nel 2010 che l’esenzione equivaleva ad aiuto
statale, il che poteva infrangere le leggi europee sulla concorrenza.
Una proposta parlamentare inoltrata dai Radicali italiani lo scorso
agosto tesa ad abrogare l’esenzione, grazie anche al successo di una
petizione su Facebook, ha aumentato la pressione. Un portavoce di Almunia è apparso ieri per dare l’approvazione
ufficiale: “È una proposta che costituisce un progresso significativo
sulla questione e spero che sarà implementata”, ha detto.
“È una vittoria della pressione pubblica”, ha dichiarato Mario
Staderini, leader del partito italiano dei Radicali. “Siamo riusciti a
rompere, almeno un pochino, il muro che protegge la Chiesa”.
Il Vaticano evita la tassa sull’ICI su circa 100.000 proprietà,
classificate come non commerciali, incluse 8.779 scuole, 26.300
strutture ecclesiastiche e 4.714 ospedali e cliniche. La stima dei risparmi annuali provenienti dall’esenzione dall’imposta
spazia largamente dai 600 milioni ai 2,2 miliardi. La Chiesa, comunque,
afferma che l’esenzione dalle tasse è pari a soli 100 milioni all’anno. E
non è chiaro nemmeno dalle parole di Monti a quanto ammonti la tassa
ICI che la Chiesa dovrà ora pagare.
Dal 2005 le organizzazioni gestite dalla Chiesa non sono state
considerate strutture commerciali ordinarie e sono state esenti dalla
tassa. Secondo il Corriere della Sera le autorità fiscali giudicheranno
quanto una proprietà sia usata puramente per ragioni religiose e la
tasserà di conseguenza. In questo modo le chiese resteranno esenti. Ma
un ostello con una cappella dovrà pagare le proprie imposte.
Inoltre, Monti ha detto nella sua lettera che cambiando la legge, e
rimuovendo alcune delle esenzioni della Chiesa dall’ICI, si aspettava
che la CE allentasse un po’ le richieste sui pagamenti arretrati. “Secondo noi la Chiesa dovrebbe pagare gli arretrati, sin dal 2005”,
dice Staderini. “Visto quanto il Vaticano si aspettava di pagare con gli
arretrati, penso che non saranno poi così scontenti del risultato”.
Monsignor Domenico Pompili, portavoce della Conferenza Episcopale
Italiana, afferma che la Chiesa spera che il “valore sociale” dei propri
stabilimenti venga preso in considerazione. Nel frattempo, mentre le autorità finanziarie vaticane continuano a
fare lobby, la Santa Sede ha annunciato un’indagine ufficiale su una
serie di voci imbarazzanti. Dopo abuso di minori e scandali finanziari
negli anni recenti, la scorsa settimana sono emersi tutti i segni di un
altro annus horribilis, quando un documento è apparso a suggerire che ci
sarebbe un complotto per uccidere Papa Benedetto XVI entro l’anno.
“Al momento c’è guerra totale all’interno del Vaticano” dice Robert
Mickens, corrispondente del The Tablet di Roma. “Le cose stanno
degenerando”. Il rancore si concentra tutto su manovre intorno alla
successione di Papa Benedetto e l’eccezionale impopolarità della
leadership corrente.
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