Torna a far parlare di sè Richard Williamson, uno dei quattro vescovi
lefebvriani cui Benedetto XVI aveva revocato la scomunica, nonostante le
affermazioni apertamente negazioniste sull’Olocausto. In un libro pubblicato di
recente in Gran Bretagna, Williamson torna sul tema ribadendo l’accusa di
“deicidio” nei confronti degli ebrei, segnala
Il Messaggero. E contestando anche il papa, che nel suo secondo
volume su Gesù aveva scritto che “gli ebrei non devono più essere ritenuti
responsabili di deicidio”. Anzi Williamson, riprendendo proprio la tradizione
cattolica dei secoli scorsi e con un approccio ostile verso il Concilio Vaticano
II, minimizza il ruolo di Pilato, il quale “non avrebbe mai condannato a morte
Gesù se i capi degli ebrei non avessero incitato il popolo ebraico a reclamare
la sua crocifissione”.
Dal mondo ebraico sono arrivate critiche, con la richiesta al Vaticano di una netta presa di distanza. Il rabbino Pinchas Goldschmidt chiede a Benedetto XVI di sospendere i negoziati per far rientrare lo scisma della Fraternità San Pio X.
Dal mondo ebraico sono arrivate critiche, con la richiesta al Vaticano di una netta presa di distanza. Il rabbino Pinchas Goldschmidt chiede a Benedetto XVI di sospendere i negoziati per far rientrare lo scisma della Fraternità San Pio X.
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